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Anticorruzione

L’agire di CPL CONCORDIA si ispira ai principi della legalità, trasparenza ed equità.

Nel corso del 2021 CPL ha avviato un programma di formazione sulla normativa 231 e sul relativo Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo adottato, che ha riguardato una formazione di base impartita in modalità e-learning ai nuovi Dipendenti e un webinar di aggiornamento per le figure a rischio medio-alto circa i presidi volti a prevenire i reati tributari e i reati di corruzione.

Di seguito i dettagli dei corsi in materia 231 svolti nel corso dell’anno:

  • Formazione generale 231:
    • 98 persone coinvolte, impiegati o apprendisti impiegati;
    • 1 ora di formazione.
  • Formazione specifica 231 – Approfondimento sulla prevenzione dei reati tributari (Capitolo XIII MOG):
    • 53 persone coinvolte, scelte tra i “soggetti a rischio alto” (così definiti secondo criteri condivisi con l’ODV);
    • 2 ore di formazione.

Inoltre nell’autunno 2021 il Consiglio di Amministrazione ha conferito l’incarico per una revisione completa del risk assessment 231 e del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo. L’incarico è condotto parallelamente al Progetto di ottenimento della certificazione per i “Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione” secondo la norma UNI ISO 37001:2016.

Le attività hanno come obiettivo il costante miglioramento dei controlli interni, anche alla luce delle recenti modifiche organizzative e delle modifiche al D.Lgs. 231/01 apportate dal Legislatore.

Procedimenti rilevanti pendenti

Con Sentenza della Corte di Appello di Bologna del 24/9/2021 nell’ambito del Proc. Pen. n.  7534/2019 R.G.N.R. Reg. Gen. App., è stata confermata la pronuncia di primo grado che ha dichiarato la Cooperativa responsabile dell’illecito amministrativo di cui all’art. 25, c. I, d.lgs. 231/01 condannandola al pagamento di una sanzione pecuniaria pari a n. 150 quote per complessivi € 150.000,00. Alla Società sono state concesse le attenuanti di cui all’art. 12, comma 2 lett. b), d.lgs. 231/01, così riconoscendo che a seguito dei fatti oggetto di contestazione, la Cooperativa ha “adottato e reso operativo un modello organizzativo idoneo a prevenire reati nella specie di quello verificatosi”.

La sentenza della Corte di Appello ha peraltro parzialmente riformato la sentenza di primo grado, riqualificando i fatti-reato contestati agli allora dirigenti apicali della Società dall’originario reato di corruzione per l’esercizio della funzione (art. 318 c.p.) alla diversa e meno grave ipotesi di istigazione alla corruzione (art. 322 c.p.).

Nel giudizio di Cassazione promosso dalla società, la Suprema Corte, con provvedimento emesso il 27 aprile 2022, ha annullato la sentenza di secondo grado pronunciata nei confronti di CPL CONCORDIA, con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Bologna.

Si precisa che i fatti oggetto di causa risalgono ad eventi contestati dal 2010 al 2015, e quindi oltre il termine di rilevanza triennale posto dall’art. 80, comma 10-bis, del D. Lgs. 50/2016 per i “gravi illeciti professionali” di cui al comma 5 lettera c) della stessa norma (giusta Sentenza n. 06233/2021 del Consiglio di Stato), e che a partire dal 2015 Cpl Concordia ha adottato significative misure di self cleaning che hanno consentito alla medesima di essere riportata da Anac quale esempio di best practice nella Relazione Annuale del 14 luglio 2016.